Borussia Dortmund, dal fallimento al tetto d'Europa grazie ai giovani

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  1. -CapitanTotti
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    Dopo due stagioni difficilissime tra il 2007 e il 2008, in cui il BVB rischia la retrocessione, la risalita inizia con l'ingaggio di Jurgen Klopp come allenatore, il 1° luglio 2008. Il giovane tecnico, che all'epoca ha 41 anni, comincia a plasmare la squadra lavorando sui ragazzi, ricreando il senso di appartenenza che era stato uno dei segreti del Borussia anni Novanta, imponendo un gioco tecnico e velocissimo, spettacolare. I ragazzi lo seguono e il pubblico ancor di più: quando il club torna a vincere la Bundesliga due volte, nel 2011 e nel 2012, il Signal Iduna Park è lo stadio più gremito del mondo: la media nel 2011 è addirittura di 80478 spettatori a partita. Nel frattempo, pur spendendo circa 6 milioni all'anno per la cura del vivaio, sono stati acquistati Robert Lewandowski per 4 milioni dal Lech Poznan (Genoa e Atalanta erano interessate, ma non intravidero l'affare), l'altro polacco Piszczek dallo Zaglebie Lublin, i dioscuri della difesa Subotic (dal Magonza) che adesso è uno dei migliori difensori d'Europa e Hummels (dal vivaio del Bayern), esplode Nuri Sahin, mentre dal vivaio esce Mario Gotze o dal Bochum arriva Gundogan, preziosissimo regista di qualità. Un tassello dopo l'altro, e sempre spendendo il giusto, il grande Borussia si completa. L'unico acquisto oneroso è quello di Reus dal Borussia Monchengladbach (17 milioni), ma intanto il club sa anche come piazzare qualche plusvalenza: il giapponese Kagawa viene acquistato per 300 mila euro ma poi rivenduto dopo un anno al Manchester United per 16 milioni. Ecco come si è arrivati all'indimenticabile semifinale contro il Real, al 4-1 coi 4 gol di Lewandowski: con una squadra forte e giovanissima, perché l'età media è di appena 24 anni, visto che in rosa ci sono appena due ultratrentenni, gli immarcescibili Kehl e Weidenfeller (il portiere), che erano qui già all'inizio degli anni Duemila e hanno fatto da chioccia a tutta la nidiata.

    A tutto questo, si aggiunga il fatto che ai risultati sportivi bisogna abbinare i successi in campo economico. Il BVB nel 2012 ha fatto registrare un fatturato di 199 milioni, in crescita del 40% rispetto all'anno precedente, e un utile netto di 34 milioni. Al momento, il club è al nono posto nella classifica dei fatturati. Al primo posto ci sarebbe il Real Madrid, ma la notte del Signal Iduna Park ha dimostrato che di fatturati si vive e si prospera, certo, ma non sono l'unica cosa che conta. Contano anche l'Eichte Liebe e la competenza.
     
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