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ora lo metto io il mio preferito,Arancia Meccanica
che dire di questo film...un capolavoro di Stanley Kubrick,parla di un certo Alex De Large e altri suoi 3 amici "drughi" che si divertono a stuprare e picchiare la gente..alex ha una grande passione per Beethoven..tutto andrà bene per loro finche i 3 drughi non decideranno di voltare le spalle al loro capo,Alex,che verrà arrestato e successivamente sottoposto ad una cura...
assolutamente da vedere,ma vi avverto e abbastanza pesante e complesso da capire come film. -
DonnieDarko1989.
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CAPOLAVORO!
come quasi tutti i film di kubrick!
ma lo sapevate che anche A.I. è di kubrick? o meglio, lui scrisse la sceneggiatura prima della sua morte, non fece mai in tempo a girarlo e disse che il suo erede sarebbe stato spielberg e che lo stesso sarebbe stato l'unico in grado di girare quel film!
di kubrick sono assolutamente da vedere, oltre quello detto da te, anche full metal jacket, shining, 2001 odissea nello spazio.. -
DonnieDarko1989.
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io fino ad ora ho visto solo quelli citati da me + eyes wide shut, bellissimo, reso ancora più bello dall'unica bionda che mi sia mai piaciuta molto. . -
Jundoln.
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Requiem for a Dream
Genere: drammatico
Anno: 2000
Regia: Darren Aronofsky
Un viaggio allucinato e crudele nella vita di quattro personaggi che vivono a Coney Island, estrema periferia di Brooklyn. Esistenze che si trasformano in incubi vissuti ad occhi aperti. Il secondo film di Darren Aronofsky è una glaciale discesa nell'inferno della solitudine, della follia, e della abiezione. Rivelatosi nel 1998 con il film Pi - il teorema del delirio, un'opera bizzarra e visionaria che incantò il Sundance Film Festival, Aronowsky torna dietro la macchina da presa e realizza un film duro e disturbante.
Requiem for a dream racconta l'odissea amara di quattro personaggi che, inseguendo i propri sogni finiscono per perdere il contatto con la realtà e per bruciare le loro vite.
Sara è una vedova che la solitudine e la TV hanno reso totalmente alienata, suo figlio Harry è uno sbandato sempre in cerca di droghe che gli rendano meno triste la desolata realtà in cui vive, Maryon e Tyrone, entrambi amici di Harry, condividono lo stesso destino di dipendenza dagli stupefacenti, e per procurarsela commettono le peggiori nefandezze. Spinti dal bisogno di fuggire dal grigiore della vita quotidiana e dalla speranza di riuscire a dare una svolta alla propria esistenza, queste persone si allontanano progressivamente dalla realtà e vengono risucchiati un mondo 'artificiale' e parallelo dal quale non riescono più a venire fuori.
La vita di Sara cambia, all'improvviso, quando un collaboratore del suo show televisivo preferito, la contatta per chiederle la sua disponibilità ad una eventuale partecipazione allo show. Sara si illude e già si immagina protagonista di un sogno a lungo accarezzato, inizia una dieta per presentarsi al meglio al sospirato appuntamento, un medico senza scrupoli le prescrive cure dimagranti a base di anfetamine e lei, sempre più persa dietro ai suoi sogni, comincia ad abusarne e ne diventa dipendente. Ben presto la follia si impossessa della donna continuamente in preda a terribili allucinazioni, trasformando il suo sogno in un incubo.
Harry, Tyrone, e Maryon vogliono diventare ricchi commerciando droga e per un po' ci riescono, ma la fine del denaro coincide con la fine dell'amore e dell'amicizia. Harry passa dalla ricchezza alla povertà, dalla felicità alla disperazione e al delirio, finendo in ospedale, orribilmente mutilato. Maryon, disposta a tutto per una dose di droga, finisce per vendere se stessa.
Una madre e un figlio che percorrono lo stesso viaggio allucinante verso la follia, una ragazza che si annulla e arriva al punto più basso cui un essere umano può giungere.
Aronowsky fa a pezzi il mito del Sogno Americano e ne celebra la fine. La certezza di poter cambiare è solo un'illusione che ci viene somministrata giorno per giorno dalla TV, non meno pericolosa e allucinante delle droghe.
I personaggi di Requiem for a dream sono portati all'autodistruzione, non riescono a rapportarsi in maniera lucida alla realtà, perchè troppo insoddisfatti o, semplicemente, troppo fragili ma, i falsi miti creati dalla televisione e i paradisi artificiali dati dalle droghe non possono in alcun modo migliorare la vita anzi, possono solo essere deleteri per la mente e per lo spirito di ogni singolo individuo: una dura lezione, che questo film impartisce nella forma più cruda e violenta.
Lontanissimo dalla visionarietà falsa e modaiola di Trainspotting di Danny Boyle, Darren Aronofsky fotografa una realtà straniata, attraverso immagini disturbanti e potenti. Un montaggio frenetico ci porta dentro le vene dei protagonisti, seguendo il percorso delle droghe che arrivano dritte al cervello e danno vita a visioni allucinanti e paurose: frigoriferi che camminano, set televisivi trasferiti nel salotto di casa, viaggi extracorporei, desideri che diventano incubi persecutori, il film è un campionario di allucinazioni visive che stordiscono e (s)travolgono.
Aronowsky utilizza benissimo tutti i mezzi a sua disposizione (montaggio, musica, effetti speciali, sonoro, attori in stato di grazia) e confenziona un'opera di grandissimo valore etico. Un film contro la droga, contro la Tv, contro ogni forma di dipendenza che aliena la mente e annulla l'individuo in quanto essere pensante.
Può una storia estrema, raccontata (filmata) in modo estremo, essere educativa, invitare alla riflessione, toccare le coscienze? Nel caso di questo film la risposta è: assolutamente sì.
Requiem for a dream non è mai uscito nelle sale italiane (e ogni commento sulla distribuzione italiana sarebbe superfluo visto che ormai ci ha abituato a molte scelte insensate ed incredibili) ma, sarebbe opportuno recuperare quest'opera 'maledetta' che rivela l'immenso talento di un regista ingiustamente sottovalutato e, soprattutto, mostra, con crudo realismo e grande partecipazione, il lato più oscuro della nostra società.
a cura di Angela Luisa Garofalo. -
DonnieDarko1989.
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non lo conosco, provvederò! . -
Jundoln.
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Nonostante la ripetitività di alcune scene, quel film l'ho trovato a dir poco stupendo. E' così duro e crudo che fa male solo a guardarlo! La colonna sonora poi è una delle più belle che io abbia mai ascoltato in vita mia.
Devi assolutamente vederlo, te lo cosiglio vivamente. -
Jundoln.
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Fight Club
Trama
Il protagonista (Edward Norton), consulente di una grande assicurazione, è il prototipo dello yuppie frustrato dalla vita moderna: insonne, ansioso, ipocondriaco, stordito dal Jet lag, trova un'apparente calma solo frequentando gruppi d'ascolto per persone affette da mali incurabili. In questo modo incontra anche Marla Singer (Helena Bonham Carter), che finge come lui di avere gravi problemi pur di incontrare persone e approfittare di tazze di caffè gratis. Durante i suoi viaggi di lavoro, il protagonista fa la conoscenza di Tyler Durden (Brad Pitt), uno strano venditore di saponi, che lo ospiterà nella sua casa fatiscente, coinvolgendolo nella nascita del primo Fight Club, un circolo segreto i cui appartenenti lottano nel segno della correttezza tra "fratelli"; "La prima regola del Fight club è: non parlare mai del Fight club". I due pian piano entrano in simbiosi (frequentano pure la stessa donna, Marla) e radunano nuovi e numerosi adepti. Lo sviluppo dei Fight Club comincia quindi ad essere autonomo, con ramificazioni in molte città degli Stati Uniti che seguono un visionario progetto politico-anarchico di avversione al sistema. Tale indirizzo culmina nella creazione di un gruppo sovversivo e nel concepimento di un fantomatico Progetto Mayhem di stampo eco-terrorista. La follia di "Tyler", però, a questo punto diviene incontrollabile.. -
ZoSo89.
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CITAZIONE (Jundoln @ 23/6/2009, 18:54)Nonostante la ripetitività di alcune scene, quel film l'ho trovato a dir poco stupendo. E' così duro e crudo che fa male solo a guardarlo! La colonna sonora poi è una delle più belle che io abbia mai ascoltato in vita mia.
Devi assolutamente vederlo, te lo cosiglio vivamente
quoto sulla durezza di alcune scene e la fanastica colonna sonora.. aggiungo anche che è montato in maniera straordinaria, ad esempio le scene in cui si drogano o la madre di lui fa colazione sono girate molto originalmente. -
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Il Miglio Verde
Direi che le paroli finali di John Coffey siano da far venire la pelle d'oca a tutti. "La prego capo, non mettermi quella cosa in faccia, non mettermi nel buio, io ho paura del buio!"
Mi permetto di fare un appunto, da semplice appassionato di cinema e quindi non esperto in recitazione. Ma in tutti i film che ho visto fino ad adesso, mi hanno colpito in modo assoluto solamente due attori:
- Michael Clarke Duncan in, appunto, Il Miglio Verde
- Heath Ledger in The Dark Knight
Spettacolari tutti e due, spettacolari anzi tutti e tre direi, perché una citazione va sicuramente fatta all'autore del libro del Miglio Verde, ossia, il grande Stephen King.. -
DonnieDarko1989.
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non se avete visto 2012 ragazzi
ma non l'avete fatto, bene: non fatelo mai, per quanto mi riguarda è uno dei film più brutti che io abbia mai visto.
trama senza senso, svolgimento senza senso, scene senza senso.
ha solo un pregio: gli effetti speciali.
se avete voglia di vedere un film che non significa un cazzo ma che presenta scene con effetti davvero belli, allora guardatelo pure, altrimenti se desiderate vedere un film decente statene almeno a 200 km di distanza.. -
.CITAZIONE (DonnieDarko1989 @ 29/11/2009, 09:24)non se avete visto 2012 ragazzi
ma non l'avete fatto, bene: non fatelo mai, per quanto mi riguarda è uno dei film più brutti che io abbia mai visto.
trama senza senso, svolgimento senza senso, scene senza senso.
ha solo un pregio: gli effetti speciali.
se avete voglia di vedere un film che non significa un cazzo ma che presenta scene con effetti davvero belli, allora guardatelo pure, altrimenti se desiderate vedere un film decente statene almeno a 200 km di distanza.
nn sei il primo ke lo dice, me lo hanno detto in tantissimi (diciamo ke me lo aspettavo vista la trama e la miriade di film catastrofici ke hanno fatto gli americani e fanno quasi tutti skifo). -
DonnieDarko1989.
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questi film può farli solo spielberg :-D
no comunque l'ho visto proprio perchè non avevamo un cacchio da fare sabato sera. film orrendo. -
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si sa ke natale è un periodaccio per i film, escono solo cagate (e 2012 e new moon sono un esempio, aspetta cn i film moncoloidi di de laurentis) . -
lamela-totti-bojan.
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Qualcuno volò sul nido del cuculo. Uno dei film più belli mai realizzati e il mio attore preferito,Jack Nicholson,compie un'interpretazione di rara bravura e bellezza.
Titolo originale One Flew Over the Cuckoo's Nest
Paese Stati Uniti
Anno 1975
Durata 129 min
Colore colore
Audio sonoro
Rapporto 1,85:1
Genere drammatico
Regia Miloš Forman
Soggetto Ken Kesey (romanzo)
Sceneggiatura Bo Goldman, Lawrence Hauben
Produttore Michael Douglas, Saul Zaentz
Fotografia Haskell Wexler
Montaggio Sheldon Kahn, Lynzee Klingman
Musiche Jack Nitzsche
Scenografia Paul Sylbert, Edwin O'Donovan
Interpreti e personaggi
Jack Nicholson: Randle Patrick McMurphy
Louise Fletcher: infermiera Mildred Ratched
Will Sampson: "Grande Capo" Bromden
Brad Dourif: Billy Bibbit
Christopher Lloyd: Taber
William Redfield: Harding
Michael Berryman: Ellis
Peter Brocco: colonnello Matterson
Dean R. Brooks: Dr. John Spivey
Alonzo Brown: Miller
Scatman Crothers: Turkle
Mwako Cumbuka: Attendant Warren
Danny DeVito: Martini
William Duell: Jim Sefelt
Josip Elic: Bancini
Lan Fendors: infermiera Itsu
Nathan George: agente Washington
Ken Kenny: Beans Garfield
Mel Lambert: Harbormaster
Sydney Lassick: Charlie Cheswick
Kay Lee: infermiera notturna
Dwight Marfield: Ellsworth
Ted Markland: Hap Arlich
Louisa Moritz: Rose
Philip Roth: Woolsey
Mimi Sarkisian: infermiera Pilbow
Vincent Schiavelli: Frederickson
Marya Small: Candy
Delos V. Smith Jr.: Scanlon
Tin Welch: Ruckley
Anjelica Huston: donna nella folla al molo (non accreditata)
Trama
La vicenda si svolge all'interno dell'Ospedale Psichiatrico di Stato (State Mental Hospital) di Salem (Oregon). Lì giunge, da un campo di lavoro carcerario americano, un uomo di nome Randle Patrick McMurphy a colloquio con il Primario. Il Dottor Spivey spiega a McMurphy che dovrà essere trattenuto nell'ospedale psichiatrico per essere vagliato, cioè per determinare se lui soffra o meno di malattia mentale.
Il signor McMurphy apparentemente aderisce, ma pur sapendo di essere sotto osservazione in reparto tiene un comportamento anticonformista nei confronti delle regole che rigidamente disciplinano la vita dei degenti. Tanto per incominciare fa il verso ad un Nativo Americano gigantesco, imitando una danza tribale indiana, poi non prende la medicina e la sputa in faccia ad un altro paziente. Quando non gli viene concesso di vedere la partita di baseball in TV, propone dapprima di sfondare la finestra con un pesante lavabo, ma non riesce a sollevarlo. Poi si improvvisa radiocronista di una immaginaria partita, e sobilla i degenti a fare rumore, mettendosi contro la caporeparto, Signora Ratched. Un'altra volta organizza una fuga riuscita e conduce i degenti a pescare in una gita su una barca rubata, spacciando sé e gli altri per scienziati. Giocando a poker vince tutte le sigarette dei suoi compagni di malattia, così la caporeparto, Signora Ratched è costretta a razionarle. Ne nasce un violento parapiglia e invece di tenersi fuori, come fanno tutti ad eccezione di un altro paziente e del Capo indiano, si scaglia a pugni contro un infermiere e perciò finisce nel reparto agitati, dove è sottoposto ad elettroshock.
Sull'esempio di McMurphy, i degenti imparano ad essere persone e a esprimere liberamente le proprie necessità, contro l'austera disciplina imposta dalla caporeparto Signora Ratched, usando il principio della votazione a maggioranza, che lei stessa ha usato in passato per imporre le regole istituzionali, facendo leva sullo stato di inferiorità nella quale si trovavano gli ammalati mentali. McMurphy, instaurata un'amicizia con Billy Bibbit e con il "Grande Capo" Bromden (un nativo di gigantesche dimensioni), capisce quella che lui chiama: "la disonestà di fondo di Mildred" e assieme ai degenti cerca di smontarla. I degenti si rendono conto che malgrado la propria malattia sono comunque persone rispettabili e ammirano McMurphy per le sue aspirazioni libertarie. Ma McMurphy finalmente capisce che l'ospedale psichiatrico non è un luogo adatto a lui e pensa di potersene andare alla scadenza della pena, ma, dopo 68 giorni, un inserviente gli fa notare che non è così. Lui, adesso che è considerato un ammalato psichiatrico, rimarrà lì, finché non sarà guarito, finché vogliono loro, senza una data precisa in cui uscirà e senza limiti di tempo e allora McMurphy decide di scappare.
McMurphy scopre poi che Bromden si era finto sordo-muto per sbarcare il lunario in ospedale, decidono di scappare insieme in Canada ma prima, corrompendo il custode notturno, organizza una festicciola notturna d'addio per i compagni con la partecipazione di due giovani donne benevolenti, fatte entrare di soppiatto da una finestra. L'ubriachezza vanifica la fuga e invece di scappare, McMurphy si addormenta insieme a tutti. La mattina successiva la Caposala Ratched trova il reparto sottosopra, sporcizia, bottiglie vuote di superalcolici, cicche e gli avanzi della baldoria, la serratura della finestra forzata. In questo disordine inconcepibile in un distinto e ben gestito, quasi modello, reparto come il suo, la Signora Ratched coglie molti degenti addormentati per terra e Bibbit a letto con una delle ragazze. Billy di fronte all'ennesima violenza mentale subita (la minaccia della caposala di denunciare il suo operato alla madre), è sgomento, ha paura, perde la testa e si suicida per la vergogna. Di fronte all'evidente responsabilità della Signora Ratched, il Signor McMurphy ha un attacco violento e aggressivo, così le salta addosso tentando di strangolarla, ma un inserviente lo stordisce. Di fronte a quest'ultimo episodio la commissione medica si convince che il Signor McMurphy è un ammalato pericoloso e che questa sua aggressività vada curata con una lobotomia. Mentre tutti i degenti si chiedono dove sia finito, una notte McMurphy appena operato, instupidito, viene ricondotto in reparto. L'indiano, Capo Bromden, quando lo vede in queste condizioni, senza più forza di volontà, lo uccide, soffocandolo con un cuscino. Poi strappa da terra il pesante lavabo di marmo (quello che lo stesso McMurphy, all'inizio, aveva cercato invano di staccare), lo scaglia contro una finestra e fugge dalla breccia, correndo lontano verso la libertà in Canada.
Toccante..